Cina, nuove misure per stimolare consumi e investimenti – Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale
La Cina punta a rilanciare consumi e investimenti attraverso nuove misure di sostegno economico dopo la debole performance dell’anno scorso. Secondo alcune stime, la manovra di stimolo fiscale varrebbe circa 7 miliardi di dollari sotto forma di crediti d’imposta e sussidi diretti, finanziati attingendo al bilancio centrale, a cui si aggiungerebbero circa 20 miliardi di dollari in prestiti agevolati a un tasso inferiore al 2 per cento. Queste misure dovrebbero essere accompagnate da incentivi per la rottamazione dei beni durevoli e l’acquisto di nuovi, che presumibilmente includeranno le auto elettriche. L’obiettivo della Cina è di aumentare gli investimenti del 25 per cento entro il 2027 rispetto al 2023, quando ammontavano a 4,8 trilioni di RMB (609 miliardi di euro).
L’industria pesante, l’agricoltura, l’edilizia, i trasporti, l’istruzione, la cultura, il turismo e l’assistenza sanitaria trarranno particolare beneficio da questa politica di stimolo, con investimenti in questi settori che miglioreranno principalmente l’efficienza energetica della produzione nazionale. Il settore industriale sarà inoltre preso di mira con misure specifiche per sostenere la ricerca e lo sviluppo, con l’obiettivo di aumentare il potenziale tecnologico. Uno degli obiettivi è aumentare l’automazione del 10 percento nei prossimi tre anni, partendo da un livello del 58,6 percento alla fine del 2022.
Inoltre, è stato recentemente pubblicato un piano d’azione per aprire ulteriormente il mercato cinese agli investitori stranieri. Le 24 misure contenute nel piano coprono cinque aspetti principali: ampliare l’accesso al mercato; rendere più attraente l’ambiente imprenditoriale cinese; garantire un “campo di gioco equo” per gli investitori stranieri; innovazione e un maggiore allineamento tra le norme nazionali e i migliori standard internazionali in ambito commerciale e aziendale. Secondo il piano d’azione, la Cina si impegna a ridurre l’elenco dei settori in cui gli stranieri hanno difficoltà a investire e ad allentare le restrizioni sul capitale straniero nell’innovazione scientifica e tecnologica. Quest’ultimo processo si applicherà anche ai settori delle telecomunicazioni e dell’assistenza sanitaria, incoraggiando in particolar modo gli investimenti in nuove tecnologie a risparmio energetico.
Degno di nota è stato anche l’annuncio di un accesso ampliato ai settori bancario e assicurativo per le istituzioni finanziarie straniere. Le aziende e le entità straniere avranno inoltre un accesso più facile al mercato obbligazionario nazionale grazie a strumenti come i Panda bond. Infine, il piano d’azione mette nero su bianco la volontà di supportare il flusso di dati tra le aziende straniere in Cina e le loro società madri all’estero, nonché di facilitare gli scambi internazionali di personale e migliorare le condizioni per gli stranieri in termini di permessi di soggiorno.