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Indagine Milano, al via analisi contenuti telefoni e tablet

Avviata l’attività di estrazione dati, tramite copie forensi, da smartphone e altri dispositivi informatici. L’indagine tecnica fa seguito alle perquisizioni effettuate il 12 marzo

Dopo le perquisizioni, è il momento di analizzare il contenuto dei dispositivi digitali. Prosegue l’inchiesta della Procura di Milano sulla cessione del Milan da Elliott a RedBird, che vede coinvolti l’attuale AD Giorgio Furlani, l’ex AD Ivan Gazidis e una terza figura non ancora resa nota. È iniziata ieri – lunedì 25 marzo – e sta ancora proseguendo l’attività di estrapolazione dei dati, tramite copie forensi, da telefoni e altri dispositivi informatici.

L’analisi dei dispositivi da parte degli inquirenti si baserà in particolare su una quarantina di parole chiave già selezionate per scavare tra e-mail, messaggi scambiati e altri documenti utili. È proprio dall’analisi dei dispositivi che ci si aspettano risposte e possibili conferme sulla contestata ipotesi di un controllo ancora attuale da parte di Elliott sul Milan, come una sorta di proprietario occulto. Accuse già nettamente smentite sia da Elliott che da RedBird. L’indagine tecnica segue le perquisizioni eseguite il 12 marzo dal Nucleo speciale della Guardia di Finanza, che hanno coinvolto Furlani e Gazidis sia negli uffici di Casa Milan sia nelle loro abitazioni private. Entrambi sono indagati per ostacolo alle funzioni di vigilanza della Federazione calcio, a cui i pm hanno inoltrato l’ordine di perquisizione per eventuali ulteriori accertamenti sul fronte della giustizia sportiva. La difesa degli imputati ha deciso di non presentare ricorso al Tribunale del riesame avverso le perquisizioni e i sequestri.

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