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Indagini a Casa Milan: non è questione del prezzo di vendita, ma delle trattative con gli arabi. La posizione di RedBird

Oggi il Gioca il Milan e lo farà a Praga contro di lui Slavia in ciò che è uno punto fondamentale della stagione rossonera: la partita di ritorno della ottavi di finale di Europa League. Eppure il tema centrale delle ultime ore nell’universo rossonero è lontano dalle questioni di campo. L’indagine effettuata, con la relativa perquisizione a Casa Milan e l’acquisizione dei dati di cellulare e pc, vale anche in questa giornata in cui il Diavolo sta mettendo in gioco tanto del suo futuro sportivo.

“Colpa” degli arabi

Questa mattina il Corriere della Sera prova a fare ulteriore luce sull’argomento Motivi che hanno spinto la Guardia di Finanza per innescare indagini e soprattutto perquisizioni presso la sede del club rossonero. Secondo quanto riportato dal quotidiano generalista, a differenza di quanto riportato ieri da più parti, è errato pensare che il il prezzo di vendita è al centro dell’indagine. Tutto ruota piuttosto attorno alla “proposta di prossima vendita di una parte delle azioni agli investitori arabi interessati”. Questo sarebbe il motivo per cui sono sorti dei dubbi sull’effettivo passaggio di proprietà da Elliott a RedBird. Nello specifico, CorSera evidenzia come in nota numero 14305/24 depositata dal Nucleo di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza in data 1 febbraio 2024, la perquisizione di via Aldo Rossi sarebbe il “frutto di un’attività investigativa conseguenza delle continue notizie secondo cui RedBird era in procinto di vendere parte di Milano a investitori del mondo arabo, con i quali peraltro erano già avvenuti i primi colloqui” il 19 dicembre 2023”. Da qui l’inizio della ricerca.

La posizione di RedBird

Nello specifico, nelle mani della Procura, l’ documento Presentazione investitori AC Milanin cui l’azienda si presenta a possibili investitori del mondo arabo, in cui sembrerebbe che il prestito venditore di 560 milioni oggi è uno garanzia che Elliott mantenga comunque la proprietà del club rossonero. Intanto ieri Uccello rosso è uscito allo scoperto con un comunicato, che ha seguito quello del fondo Elliott poche ore prima: “RedBird Fund IV e i suoi sottoscrittori possiedono il 99,93% del Milan; il restante 0,07 è in mano a singoli azionisti italiani che da tempo tifosi del Club L’idea che RedBird non possieda e controlli l’AC Milan è assolutamente falsa ed è contraddetta da tutte le prove e i fatti.” L’azienda americana quindi chiarita la posizione sul seller Loan: “Quando abbiamo preso il controllo del Club dopo il closing, Elliott ha concesso un prestito a RedBird con durata di tre anni e senza diritto di voto. Il nostro obiettivo è riportare il Milan ai vertici della Serie A e del calcio europeo, tutto il resto tempo per raggiungere questo obiettivo. Sono in corso trattative con eventuali investitori che potrebbero esercitare il controllo sul Club. RedBird è il proprietario di controllo dell’AC Milan e rimarrà tale.”

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