Nuove paure: la Brexit ha “prosciugato la vitalità dell’economia britannica” dopo il rapporto del FMI
Gli oppositori della Brexit hanno lanciato l’allarme che gli ultimi dati del Fondo Monetario Internazionale (FMI) confermare che lasciando il Unione Europea “ha prosciugato la vita degli inglesi economia”.
Le affermazioni arrivano come Il governo laburista di Sir Keir Starmer dà inizio a un riassetto delle relazioni del Regno Unito con l’Unione Europea dopo la vittoria alle elezioni generali.
IL primo ministro è impostato per ospitare I leader europei al Consiglio politico europeo a Blenheim Palace giovedì, pochi giorni dopo che il suo nuovo ministro per le relazioni con l’UE Nick Thomas-Symonds è andato a Bruxelles per iniziare i colloqui su un nuovo La Brexit Affare.
Ma l’urgenza del problema sembra essere stata evidenziata nelle ultime proiezioni del FMI.
Secondo il FMI, il Regno Unito è cresciuto solo dello 0,1 percento nel 2023 e crescerà solo dello 0,7 percento entro la fine di quest’anno. Mentre la crescita è destinata a raddoppiare l’anno prossimo, raggiungerà comunque solo l’1,5 percento.
Questi dati collocano il Regno Unito dietro la media delle economie avanzate, che dovrebbero crescere dell’1,8%, mentre la media mondiale sarà del 3,2%.
La Germania è destinata a registrare le performance migliori nell’area dell’euro, con una crescita dell’1,7%.
I critici sostengono che la persistente debolezza del Regno Unito è la prova che la Brexit continua a frenare l’economia.
Il dott. Mike Galsworthy, presidente dell’European Movement UK, ha affermato: “Le proiezioni del FMI per il Regno Unito sono fosche e dovrebbero preoccupare tutti noi.
“La maggior parte di noi ha risentito degli effetti di un’economia in cattive condizioni negli ultimi anni, con ripercussioni sulla spesa settimanale, sulle opportunità di lavoro, sui servizi pubblici e sulla qualità della vita.
“Tagliare i nostri rapporti con l’UE ha semplicemente prosciugato la vita del paese. Fortunatamente, niente di tutto questo è irreversibile, ed è giunto il momento di valutazioni realistiche sotto un nuovo governo che riconosca che abbiamo urgente bisogno di un nuovo rapporto adulto con l’Unione Europea”.
Il rapporto del FMI, intitolato The Global Economy in a Sticky Spot, attribuisce la sua cupa prognosi alle conseguenze della gestione delle pressioni inflazionistiche e alla guerra in corso in Ucraina e in Medio Oriente.
Il rapporto ha osservato: “Le proiezioni dello staff del FMI si basano su revisioni al rialzo dei prezzi delle materie prime, tra cui un aumento dei prezzi dei beni non energetici del 5% nel 2024.
“Si prevede che i prezzi delle materie prime energetiche scenderanno di circa il 4,6% nel 2024, meno di quanto previsto nel WEO di aprile, riflettendo i prezzi elevati del petrolio dovuti ai profondi tagli dell’OPEC+ [the Organization of the Petroleum Exporting Countries, including Russia and other non-OPEC oil exporters] e una ridotta, ma ancora presente, pressione sui prezzi derivante dal conflitto in Medio Oriente.
“Si prevede che i tassi di politica monetaria delle principali banche centrali continueranno a scendere nella seconda metà del 2024, con divergenze nel ritmo della normalizzazione che riflettono diverse circostanze di inflazione”.