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Piazza Affari chiude con poco movimento (+0,13%), Tim il peggiore

Sessione piuttosto incerta per le Borse europee, nella giornata delle informazioni sull’inflazione nell’Eurozona e sul PCE core americano. A Piazza Affari il Ftse Mib chiude in ribasso dello 0,13% a 34.490,95 punti, con Telecom Italia (-2,8%) in svantaggio nonostante il via libera della UE al passaggio della comunità a KKR, in attesa di una nuova offerta da parte del Mef per Sparkle. In crescita anche le vendite di Saipem (-1,7%) e Diasorin (-1,7%), mentre hanno chiuso in crescita Pirelli (+2,8%), Recordati (+2%) e Leonardo (+2,1%).

L’inflazione della zona euro ha accelerato più del previsto a maggio al 2,7%, rispetto al 2,4% di aprile. L’indice core, che esclude gli elementi più instabili, è passato addirittura dal 2,7% al 2,9%, evidenziando che l’esito finale del processo disinflazionistico potrebbe essere più accidentato del previsto e mettendo in discussione i tagli dei tassi della BCE. dopo giugno.

In Italia, i costi dei consumatori hanno segnato un +0,2% su base mensile e un +0,8% su base annua (poco sopra le aspettative), mentre il Pil nel primo trimestre ha confermato una crescita dello 0,3% rispetto agli ultimi tre mesi del 2023 , in aumento dello 0,7% su base annua (rivisto da +0,6%).

Negli Stati Uniti, l’indice dei costi più apprezzato dalla Fed ha registrato un miglioramento mensile dello 0,2%, il più basso del 2024, e un progresso annuale del 2,8%, stabile rispetto a marzo. La spesa degli acquirenti corretta per l’inflazione è inaspettatamente scesa dello 0,1%. Il rapporto ha instillato un cauto ottimismo nei mercati, suggerendo che la Fed dovrebbe avere spazio per tagliare i tassi un paio di volte quest’anno, a partire da settembre o novembre.

La prossima settimana, in concomitanza con l’assemblea della BCE di giovedì, gli indici ISM e le informazioni sul mercato del lavoro americano saranno per questo rigorosamente monitorati.

Sulle obbligazioni, i rendimenti dei Treasury scendono dopo il PCE core, mentre l’andamento del BTP-Bund si attesta a 131 punti base, con il decennale italiano al 3,96% e il Bund al 2,65%.

Tra le scorte grezze, l’oro è sceso sotto i 2.340 dollari l’oncia mentre il petrolio Brent è scivolato a 81,4 dollari al barile, in attesa dell’assemblea dell’OPEC+ di domenica. Sul Forex il cambio euro/biglietto verde si apprezza fino a 1,084 e quello/yen sale a 157,2.

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