Modifiche limitate per i mercati azionari europei, in una giornata ricca di approfondimenti macroeconomici. A Piazza Affari il Ftse Mib ha chiuso in compravendita con poco movimento (+0,02%) a 34.467 fattori, con gli acquisti su Prysmian (+3,3%) e Finecobank (+1,7%) mentre le utilities Snam hanno chiuso in calo (-2,8%) , Italgas (-2,2%), Terna (-1,8%) ed Hera (-1,4%), a causa del previsto aumento dei rendimenti obbligazionari.
I dati della BCE sui salari negoziati nell’eurozona hanno confermato una crescita del 4,7% nel primo trimestre dell’anno. Lo studio, superiore alle aspettative, riaccende le riflessioni sulle pressioni inflazionistiche e alimenta i dubbi sui futuri scioperi dell’istituto finanziario centrale, dopo il taglio di giugno. Nel frattempo, gli indici PMI hanno registrato un’accelerazione del risanamento finanziario e un attenuamento dei costi.
A Wall Street il Nasdaq resta sopra la parità grazie ai conti di Nvidia. Il capo dei chip di intelligenza artificiale ha riportato utili e prospettive superiori alle aspettative degli analisti, affermando inoltre una rottura delle azioni. Tuttavia, gli acquirenti considerano anche il tono restrittivo dei funzionari della Fed e l’espansione degli indici PMI, che dipingono un sistema finanziario resiliente con persistenti pressioni al rialzo sui prezzi, rafforzando l’idea di tassi eccessivi per molto tempo ancora.
Sul fronte obbligazionario, l’andamento del BTP-Bund oscilla intorno ai 129 punti base con il decennale italiano che sale al 3,9% e il Bund al 2,61%.
Tra le scorte grezze, l’oro è scivolato a 2.342 dollari l’oncia, mentre i prezzi del petrolio greggio stanno ancora perdendo terreno, con il Brent sotto gli 82 dollari al barile, all’indomani dell’aumento delle scorte statunitensi e in vista dell’assemblea dell’OPEC+ del 1 giugno. Sul Forex il cambio euro/biglietto verde resta nello spazio di 1,083 e il biglietto verde/yen sale a 157.
