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Piazza Affari tra le tante peggiori d’Europa, Mps in cremisi con nuova tessera giudiziaria

Proseguono i ribassi sulle principali Borse europee, con Piazza Affari posizionata tra le peggiori del Vecchio Continente. L’indice Ftse Mib continua a perdere terreno e attualmente crolla dell’1,3% circa a 34.210,92 punti.

Sui mercati, gli acquirenti attendono la seduta del 31 maggio con trepidazione sempre maggiorequando verranno probabilmente lanciate due informazioni chiave per gli attacchi a lungo termine delle banche centrali: inflazione dell’Eurozona (che è la stima flash per maggio) e il nucleo deflatore Pzuno dei tanti indicatori attentamente monitorati dalla Federal Reserve per misurare l’inflazione di fondo.
E i primi segnali sull’ingresso dell’inflazione arrivati ​​proprio oggi con la pubblicazione dei crescenti dati tedeschi hanno messo a dura prova i mercati azionari europei. La consapevolezza, come sottolineano alcuni specialisti, porta in primo piano il problema di quanto sia difficile per la Bce percorrere il “miglio finale” per raggiungere l’obiettivo del 2%.

Al di là del contesto mondiale, anche Piazza Affari figura nella cronaca del giorno: il titolo Mps ha perso il 10% sulla scia della notizia dell’inizio di un’indagine del Tribunale di Milano sui rendiconti finanziari 2016 e 2017.

I mercati non amano l’aumento dell’inflazione tedesca

Uno dei dati della settimana, in particolare l’inflazione dell’Eurozona per maggio (le prime stime arriveranno il trentuno maggio), nel frattempo il mercato attende le prime indicazioni che arriveranno nel pomeriggio dalla Germania. In parte, L’inflazione tedesca per il mese di maggio si è confermata al +2,4% a/a rispetto al +2,2% di aprile. Una decisione in linea con il consenso di Bloomberg che tuttavia ciò nonostante rivela, come suggerito da ING, che l’inflazione continua ad essere vischiosa.

“L’aumento dell’inflazione tedesca ce lo ricorda quanto sarà difficile per la Banca Centrale Europea fare l’ultimo miglio per riportare l’inflazione in modo sostenibile a 2%. Tuttavia, di fronte al ritornello dei membri del Consiglio direttivo della BCE che invocano ancora una volta tagli delle tasse, qualsiasi decisione diversa da una riduzione del livello base del 25 la prossima settimana potrebbe essere uno shock enorme e una mancanza di status per la BCE”. , sostengono tuttavia gli esperti dell’istituto finanziario olandese, sottolineando che guardando “la controversia su cosa accadrà dopo l’assemblea di giugno, i dati tedeschi di questo momento rivelano anche che il pericolo di reflazione è reale”.

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Mentre cresce l’attesa per la notizia di venerdì, in Piazza Affari tutti gli occhi sono puntati su un inventario che sta deragliando. È Mps che è in cremisi dopo la notizia che la decisione investigativa di Milano Teresa De Pascale ha chiesto nuovi accertamenti sulle dichiarazioni monetarie del 2016 e del 2017. L’accusa è di false comunicazioni aziendali e manipolazione del mercato. Quando poco più di un’ora prima della chiusura della Borsa di Milano arretra del 6% circa e cerca di limitare i ribassi (minimo intraday a 4.585 euro)

Nel radar sarebbe terminata la somministrazione dei crediti deteriorati, e nello specifico quella degli anni monetari 2016-2017. Tra i provvedimenti del provvedimento istruttorio figura il rinvio a giudizio coercitivo del precedente amministratore delegato Marco Morelli e dei precedenti presidenti Alessandro Falciai e Stefania Bariatti, per spese di false comunicazioni sociali e manipolazione di mercato relative ai rendiconti monetari 2016-17. La richiesta di archiviazione del pubblico ministero è stata quindi respinta.

Inoltre, ciò che viene contestato è la descrizione non conforme della situazione monetaria dell’istituto finanziario, con le dichiarazioni monetarie in questione che avrebbero potuto essere utilizzate per convincere i giovani inesperti alla ricapitalizzazione precauzionale effettuata dal Tesoro nel 2017. Per questo motivo erano state disposte nuove indagini con l’ipotesi di “frode aggravata ai danni dello Stato” riguardante l’intervento di ricapitalizzazione pubblica per 5,4 miliardi di euro.

“Secondo le comunicazioni in corso nell’ambito della finanza 2023, l’importo imputabile agli eventi civili nel procedimento in questione è pari a 495 milioni di euro ed è emerso per la prima volta nel quarto trimestre del 2023”, riferiscono gli analisti di Equita, sottolineando, tuttavia, che permane “incertezza sui tempi procedurali”.

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