Tecnologia

Scommettono sui prestiti con versamento di solidarietà – El Financiero

In un panorama economico in cui le piccole e medie imprese (MPMI) rappresentano il motore che spinge l’occupazione, è paradossale che più della metà di esse in Messico non abbia accesso ai canali di credito tradizionali. Consapevole di questa realtà, la fintech Grupago ha ridisegnato l’accesso ai finanziamenti con un modello di pagamento solidale che cerca di fare la differenza nell’inclusione finanziaria per queste imprese.

Grupago, lontano dalle strutture rigide e dagli alti costi del sistema bancario tradizionale, utilizza la tecnologia per costruire un ponte sul divario creditizio. La sua piattaforma, priva di filiali fisiche, utilizza il potere della comunità per convalidare e garantire prestiti di gruppo, con i leader della comunità come pilastri di fiducia e responsabilità condivisa. Questo approccio collaborativo umanizza il processo creditizio e lo rende più efficiente e meno costoso, il che si riflette nei tassi di interesse offerti da Grupago.

Per Verso Uri Pomefondatore e amministratore delegato di Grupago, il modello dei co-debitori solidali tesse una rete di sicurezza e promuove una cultura di collaborazione e sostegno reciproco essenziali per una crescita sostenibile.

Incorporando tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale, Grupago ridefinisce la valutazione del rischio, attraverso un’analisi del credito più precisa e l’integrazione di fonti di dati alternative, che offrono una visione più completa ed equa della solvibilità dei propri clienti.

La prima fase di espansione di questo fintech pone un accento particolare sulle donne imprenditrici che, pur essendo un motore economico fondamentale, incontrano difficoltà ancora maggiori nell’accesso ai finanziamenti.

AHMSA: tra speranza e incertezza

Nonostante le dimissioni di Alonso Ancira dal Consiglio di amministrazione di Altos Hornos de México, SA (AHMSA) e l’annuncio di un accordo per prorogare il pagamento di 100 milioni di dollari a Pemex fino al 30 novembre di quest’anno, permane l’incertezza sul futuro dell’industria siderurgica. Questi eventi, legati alla ristrutturazione dei debiti dell’impresa siderurgica, generano aspettative, ma la sua sostenibilità finanziaria non è ancora garantita.

In teoria, entrambi gli annunci aprirebbero la strada all’impresa siderurgica, che cerca di ristrutturare i suoi molteplici debiti con Pemex, CFE, il Ministero del Tesoro, l’IMSS e con i lavoratori, per uscire dalla procedura fallimentare e riattivare così le sue operazioni in breve. E le due condizioni annunciate lunedì scorso fanno parte di un accordo vincolante con un investitore che aiuterebbe l’azienda a rimettersi in piedi.

Come si ricorderà, nel marzo dello scorso anno, AHMSA raggiunse un accordo di capitalizzazione con la sua società madre, Grupo Acerero del Norte, per 200 milioni di dollari, in cui si conveniva che la maggioranza delle azioni dell’impresa siderurgica sarebbe stata trasferita ad un gruppo degli investitori. stranieri, il fondo americano Argentem, che ne divenne poi proprietario, e che rappresentò un cambiamento significativo nella gestione dell’azienda. Questa acquisizione, insieme all’apporto di risorse da parte dell’investitore specializzato in Argentem Creek, apre la possibilità di un nuovo orientamento per AHMSA, con la nomina di un nuovo presidente del Consiglio di amministrazione, Eugene Irwin Davisin sostituzione di Alonso Ancira e Carlos Espinal Guifarrocome direttore generale dell’azienda siderurgica.

D’altro canto, la mancanza di chiarezza sul futuro dell’azienda siderurgica ha portato ad un aumento di voci e commenti tra i lavoratori, riflettendo l’incertezza che circonda l’azienda. Questa situazione pone una prospettiva complicata e impegnativa per l’azienda siderurgica e i suoi dipendenti, evidenziando l’incertezza che circonda il futuro di AHMSA.

Il Messico, il quarto mercato più grande per Nestlé

Il Messico è già il quarto mercato più grande per Nestlé nel mondo e il secondo in America Latina per questa azienda con una presenza in 187 nazioni. Ci dicono che questo risultato è il risultato dell’impulso che Fausto CostaCEO di Nestlé, ha generato investimenti per oltre un miliardo di dollari negli ultimi cinque anni, prima della data concordata nel 2018.

L’azienda, con sede in Svizzera e presente da più di 90 anni in Messico, conta 18 stabilimenti produttivi e più di 13mila dipendenti, il che consente di produrre sul territorio nazionale il 97 per cento di ciò che Nestlé Mexico vende. con una componente locale superiore al 90%, oltre a renderla uno dei principali centri di produzione ed esportazione alimentare a livello globale.

Ci dicono che gli investimenti previsti nei prossimi anni serviranno a integrare la tecnologia per aumentare la produttività, rendere più efficienti i processi, espandere la capacità produttiva e garantire la gestione responsabile delle risorse naturali.

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